2012.09.08-09 Programma Castore
L'escursione al Castore, prevista per i giorni 7 e 8 Luglio 2012 è stata rinviata, a causa maltempo, nei giorni 8 e 9 Settembre 2012 . Qui sotto il programma dettagliato (per maggiori info vedi anche il menù Attività - Programma 2012).
2012.07.29-31 Escursione Trekking del Basodino
Domenica 29 / Lunedì 30 / Martedì 31 luglio 2012 Tour Basodino - Cristallina
Giorno 1: da Riale alla Capanna Basodino
Partenza : Riale, ore 8 del mattino, 20 persone: primo trekking stagionale. Oggi visiteremo parecchi laghetti alpini. Saliamo lungo la strada che conduce alla diga del Toggia, passando accanto al lago Kastel, arrivando poi ai 3 laghetti del Boden. Risaliamo alla b.ta di Valmaggia (2635 m), calpestando gli ultimi nevai rimasti. Siamo in zona di confine con la Svizzera, più precisamente con il canton Ticino. Scendendo, facciamo una deviazione di circa due ore, per passare dai Laghi di Matorgn (2450 m), il Lago Zott (1940 m) ed infine arriviamo nei pressi del lago artificiale Robiei, dove troviamo il rifugio Capanna Basodino a quota 1856 m (http://www.ticino.ch/it/alpinehuts/details/Capanna-Basodino/13336.html?listIndex=2¤tPage=1). Dopo circa sette ore di cammino effettivo, arriviamo, come previsto, per le ore quattro del pomeriggio.
Dislivello + 1000 - 800
Giorno 2: dalla Capanna Basodino alla Capanna Cristallina. Pizzo Cristallina (2919 m) - Cima di Lago (2833 m)
Partiamo dal rifugio alle ore sette. Seguendo il sentiero in salita, si arriva nei pressi del Lago Bianco (2076 m): i sentieri sono sempre ottimamente segnalati. Risaliamo ancora e raggiungiamo il Lago Sfundau (2392 m), lo costeggiamo e dopo una breve ultima salita arriviamo al Passo Cristallina (2568 m) dove è situata la Capanna omonima (http://www.capannacristallina.ch/index.php). Arriviamo intorno alle ore undici, giusto il tempo di decidere chi del gruppo vuole salire in vetta e si riparte. Dalla capanna si segue il sentiero che, attraverso pendii erbosi e sfasciumi, porta al nevaio del versante Nord Ovest del Cristallina. Si risale tra sfasciumi, puntando alla selletta, tra la vetta e l’anticima a quota 2866 m. Appena sotto la vetta c'è il Rifugio Camosci, da poco ristrutturato. Ci concediamo una lunga sosta per pranzare: la giornata è meravigliosa, poi ,purtroppo, dobbiamo scendere. Una volta ritornati alla Capanna Cristallina, non contenti e non abbastanza stanchi, ripartiamo in direzione della Cima di Lago, che dista poco più di un ora di cammino. Ora ci aspetta solo la cena al rifugio!
Dislivelli + 1100 - 400 al Pizzo Cristallina + 300 - 300 alla Cima di Lago
Giorno 3: dalla Capanna Cristallina (2568 m) a Riale (1728 m)
Lasciamo la Capanna Cristallina di buon mattino, ritorniamo sui passi del giorno precedente fino al Lago Sfundau. Ora prendiamo la direzione per il Lago di Cavagnoo (2311 m) che raggiungiamo in poco più di un ora e mezza. Ora dobbiamo portarci verso il Passo di Grandinagia (2689 m): risalendo tra le rocce levigate, arriviamo ad un ampia conca, la attraversiamo e dopo una breve risalita arriviamo finalmente al passo. Ormai siamo in vista della zona del Passo San Giacomo. Scendiamo sul ripido sentiero, fino ad arrivare nella zona dei nevai. Il passaggio sui grossi massi risulta scomodo in alcuni punti, ma alla fine di questo tratto ci sono i pratoni dell'alpe San Giacomo. Giunti nei pressi del passo, a 2313 metri di quota (zona di confine), ci meritiamo una lunga sosta rigenerante. Ora ci aspetta la lunga discesa, sulla strada che costeggia il bacino del Toggia, fino al rifugio Maria-Luisa (http://www.rifugiomarialuisa.it). Dopodiché potremo "tagliare" il percorso con le innumerevoli scorciatoie, fino al parcheggio di Riale.
Dislivelli + 400 - 1200
Tre giorni meravigliosi, in compagnia di gente splendida e anche questa volta il meteo ci ha graziato!
2012.07.07-08 Escursione al Castore - 1° tentativo
Sabato 7 domenica 8 luglio 2012
E' arrivata l'ora della stagione alpinitica! Si parte subito alla grande con un "quattromila" facile.
Partiamo con le nostre auto in direzione della Val d'Aosta, più precisamente nella valle di Gressoney, in località Stafal. Alle 11.30 prendiamo gli impianti di risalita che in poco tempo ci portano a quota 2727 metri del Colle di Bettaforca. Dopo una sosta per un veloce spuntino, finalmente cominciamo a camminare verso il rifugio Quintino Sella (www.rifugioquintinosella.com). Su un buon sentiero, attraversiamo distese desolate e pietrose in leggera salita, fino ad un piccolo ripiano. Da qui il terreno si fa più ripido e percorriamo il pietrame instabile alternando tratti con piccoli nevai, ad altri con detriti e roccette. Giunti a quota 3490 metri, il percorso si fa più suggestivo e seguendo l'affilata cresta ben attrezzata, con le corde fisse arriviamo al Rifugio Quintino Sella al Felik a quota 3585 metri. Abbiamo impiegato circa tre ore di cammino per giungere al rifugio e ora ci sistemiamo nella stanza. Viste le previsioni non ottimali per il giorno seguente, la nostra guida Stefano decide, insieme a Massimo, di percorrere ancora un'ora circa di cammino, per rilevarere, con il GPS, la traccia fino al punto cruciale (la breve cresta che porta al Colle del Felik a quota 4100 circa). Saranno di ritorno verso le 18,00 circa, giusto in tempo per cambiarsi e aspettare il secondo turno della cena. Le previsioni meteo per l'indomani sono: temporali durante la notte, poi miglioramenti dalle 8,30. Andiamo a dormire un pò preoccupati, alcuni di noi passano la notte insonne.
La sveglia è stata fissata alle 5,30, in ritardo rispetto alle altre cordate, proprio in attesa di quel miglioramento che purtroppo non arriverà mai... Sono le 6,15 e mentre ci leghiamo, le prime cordate, partite due ore prima, tornano già indietro. Noi ci incamminiamo comunque, consci del fatto che non andremo tanto lontano. Per fortuna, abbiamo con noi quella preziosa traccia GPS fatta il giorno prima. Quando arriviamo al Colle del Felik sono circa le 8,30. Vento forte, nebbia e neve ci oscurano tutto quanto. Decidiamo all'unanimità la cosa più giusta: tornare indietro subito e prima che la situazione peggiori ulteriormente. Pensavamo di essere gli ultimi a camminare sulla montagna, invece incontriamo un'altra cordata di quattro uomini, praticamente persi sul ghiacciaio. Ci seguiranno passo passo nel ritorno verso il rifugio. Dopo aver percorso in discesa il Ghiacciaio del Felik, sempre in compagnia di vento, nebbia e neve, arriviamo nella zona in cui le nubi si diradano e si comincia a vedere il “Sella”. Davanti al rifugio, finalmente, possiamo rilassarci un'attimo ed entriamo a bere un the caldo e gustarci una fetta di torta. Un pò di delusione c'è: per la vetta mancata, ma è minima perché, comunque, è andato tutto bene! Qualcuno dice: "...vale di più il Colle di oggi in queste condizioni, che la vetta in una giornata splendida...!"
Riordinata tutta l'attrezzatura, non ci resta che scendere verso il Colle di Bettaforca. A quella quota il tempo è decisamente migliore: possiamo permetterci di stare con la maglietta maniche corte e di divertirci scivolando sui nevai. Alla 13,00 circa siamo agli impianti e attendiamo circa un'altra ora la riapertura degli stessi. Alle 14,30 giungiamo al bar ,a Gressoney, con birrette e gelati guardando in alto, verso il Castore. Il tempo è decisamente migliorato in quota, un pò in ritardo rispetto alle previsioni...
Ciao Castore! alla prossima!
Dislivello 1°giorno 850 metri, 2° giorno 630 metri
Tempo impiegato.
1° giorno 3.15 ore dal Colle di Bettaforca al rifugio Quintino Sella
2° giorno 2 ore dal rifugio al Colle del Felik + 1 ora dal Colle al rifugio + 2.30 dal rifugio a Bettaforca
2012.06.24 Escursione al Pizzo Ragno
Domenica 24 giugno 2012
Prima domenica di questa estate 2012. Ritorniamo a camminare sulle nostre montagne e più precisamente andiamo ai confini del Parco Nazionale della Valgrande.
Siamo un bel gruppo: 18 persone che amano la montagna e che oggi hanno deciso di condividere con noi questa passione.
Lasciamo le auto a Patqueso (1076 m) e prendiamo il sentiero che scende verso il torrente, in direzione dell'alpe Crotte (995 m). Oltrepassato il ponticello, percorriamo per un lungo tratto una noiosa strada di recente fattura, fino a raggiungere i pascoli dell'alpe Basso (1130 m). Sempre su un bel sentiero, in circa mezz'ora arriviamo in località All'Erta (1279 m): ora il pendio si fa più ripido. Risalendo i prati giungiamo Al Cedo (1576 m) dove è ubicato l'omonimo rifugio di proprietà della sezione CAI di Vigezzo.
Da qui decidiamo di percorrere un sentiero poco frequentato, che risale i ripidi pendi fino all'ampia conca posta sotto la nostra meta. Ci concediamo una lunga sosta rigenerante per recuperare le forze, in vista dell'ultimo tratto, quello più impegnativo e che richiede un maggiore sforzo fisico.
Una volta ripartiti, in circa 45 minuti raggiungiamo finalmente la vetta del Pizzo Ragno (2289 m), da dove si dovrebbe ammirare un panorama mozzafiato: invece le nuvole ci coprono la vista verso l'Ossola, lasciando scoperta la zona dei laghetti del Geccio.
Dopo 4 ore di salita, finalmente è giunto il momento del pranzo e delle foto di vetta!
La discesa la effettuiamo dal versante opposto e in trenta minuti circa arriviamo ai laghetti del Geccio (2120 m) prima citati: il luogo è stupendo e merita un'ulteriore lunga sosta.
Scendiamo ancora in direzione di Al Geccio (1774 m) e dopo un lungo traverso nuovamente al rifugio Al Cedo.
Ripercorrendo il percorso effettuato al mattino, in un'ora e quaranta minuti circa facciamo ritorno alle auto.
Gran bella gita!
Grazie a tutti i partecipanti!
Dislivello 1375 metri con le risalite
Tempo impiegato: 4 ore per la vetta, 9 ore l'escursione completa
2012.06.16-17 Escursione al Monte Baldo
Sabato 16 e Domenica 17 giugno 2012
Altra gita "fuori porta" per questo week-end di fine primavera. In collaborazione con gli amici della sezione di Pallanza andiamo nella zona del Monte Baldo, un massiccio montuoso compreso tra le province di Trento e Verona.
Il nome Monte Baldo, in epoca romana Mons Polninus, deriva dal tedesco Wald, ovvero bosco, e questo toponimo compare per la prima volta in una cartina tedesca del 1163.
Il programma del Sabato prevede che dal mini-posteggio nella Valle dei Molini (307 m), percorriamo tutti insieme il sentiero 652 fino al bivio principale in localita Preafessa (700 m); poi per chi vuole a destra si procede verso la ferrata "Gerardo Sega" (http://www.vieferrate.it/ferratagerardosega.htm), altrimenti si effettua una traversata al rifugio Novezzina. La ferrata non è difficile ed è molto bella dal punto di vista paesaggistico: una conca rocciosa, suggestiva ed impressionante per le sue dimensioni.
Giunti alla fine di quello che tutti definiscono più un sentiero attrezzato che una ferrata vera e propria, scendiamo su una stradina sterrata fino al Santuario della Madonna della Neve (1050 m).
La discesa su sentiero verso le auto è molto lunga e richiede un'ora e mezza circa dal Santuario. Ricomposto tutto il gruppo al rifugio Novezzina, ci facciamo una doccia rigenerante e dopo un riposino finalmente andiamo a tavola per la cena, dove tutti rendono onore al cuoco!
La domenica sveglia presto!
Risaliamo il Vallone Osanna fino al bivio sotto la Cima Telegrafo: qui "I Soliti" fanno un percorso alternativo alla ferrata "Delle Taccole" (http://www.vieferrate.it/ferratataccole.htm), per poi raggiungere il resto del gruppo al Rifugio Telegrafo (2147 m), dove sostiamo per mettere qualcosa tra i denti.
Dopo la lunga sosta ripartiamo in direzione della Cima Valdritta, la massima elevazione della catena del Monte Baldo, che raggiungiamo dopo un'ora e mezza di buon cammino.
Il panorama dai 2218 metri della vetta è unico!
La discesa la effettuiamo tornando indietro fino ad incrociare il sentiero numero 66.
Giunti sulla strada asfaltata compriamo qualche prodotto locale e poi proseguiamo lungo i pratoni fino al rifugio Novezzina.
Dislivello 1°giorno 860 metri, 2° giorno 1100 metri
Tempo impiegato.
1°giorno: 9 ore con le soste e gli spostamenti in loco
2° giorno: 10 ore compresa la ferrata e le soste
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