2021: Sentiero Italia - Approfondimenti 16
ALPE VEGLIA
Non voglio certo dilungarmi sulle caratteristiche di questo alpeggio che vanta un’abbondante bibliografia . L’Alpe Veglia con l’Alpe Devero fa parte dell’omonimo parco naturale. L’idea del parco Alpe Veglia viene quando l’Enel progetta di trasformare l’alpeggio in un grande invaso artificiale . Per impedirlo viene presentata da parte di Italia Nostra e del Lions Club la proposta di costituire un parco naturale.
Abbandonato poi il progetto dell’invaso per motivi tecnici la Regione Piemonte, riconoscendo il valore ambientale dell’area, nel marzo del 1978 istituisce il parco naturale. Quest’alpeggio colpisce sempre il visitatore per la sua peculiarità che la foto giustamente riassume: infatti unisce l’attività di pascolo ed allevamento ad un’ampia possibilità di escursionismo. Ampia conca circondata da imponenti vette , le baite localizzate in cinque gruppi situati ai margini del piano per non limitare lo spazio dedicato al pascolo. IL bestiame che inalpa proviene dal fondo valle L’inalpamento dura circa due mesi ,luglio e agosto. E’ un pascolo ambito per la vastita’ del pianoro, per i corsi d’acqua e per la varietà e pregio delle piante foraggere. Anche la presenza dell’uomo è un elemento importante per la conservazione del pascolo.
L’uomo ha infatti costantemente eliminato le piante infestanti dal terreno, ha scavato rogge e eliminato pietraie, mantenendo sempre possibili le condizioni per la vita del bestiame. L’ambiente montuoso invece favorisce l’escursionismo : la zona offre infatti escursioni per tutte le capacità dalla gita al piano all’ascensione in montagna. Tra le cime più significative c’è il Monte Leone, la cima del Rebbio, il Mottiscia, l’Helsenor, il pizzo Moro. Lungo il piano scorre il torrente Cairasca alimentato da altri corsi d’acqua come il rio Cianciavero, il rio Aurona, il rio Mottiscia e il rio Frua. Non poteva mancare l’oratorio. Situato tra l’alpeggio di Cianciavero e il torrente Cairasca , isolato in mezzo al pascolo, è frequentato da tutti gli alpigiani e gli escursionisti. Probabilmente in questo luogo già esisteva un’edicola o una cappella – rifugio, costruzioni che consentivano il riparo al viaggiatore in caso di maltempo.
In seguito per venire incontro alle esigenze degli alpigiani che non potevano durante il periodo dell’alpeggio scendere in paese per seguire le funzioni, tale cappella venne ampliata fino a divenire un vero oratorio dedicato a San Giacomo. L’oratorio non ha subito interventi fino ai nostri giorni, quando l’ancona sopra l’altare è stata sostituita con un quadro eseguito dalla pittrice Isolina Trabattoni che rappresenta la Vergine delle Grazie con il Bambino benedicente tra San Giacomo e San Giorgio. La festa principale dell’ Alpe cade il 15 agosto, giorno dell’Assunta, pochi giorni dopo il 24 agosto (S. Bartolomeo) si chiude l’alpeggio e la breve stagione dell’Alpe Veglia si conclude.