2021: Sentiero Italia - Approfondimenti 07

 

FRAZIONE ALNEDA


Un tempo per Alneda passava la via Francisca, addirittura pare che in questa zona avvenisse il pagamento del pedaggio.  Il cuore della frazione è però l’oratorio dedicato a San Rocco e San Sebastiano, oratorio molto antico soggetto a modifiche nel corso dei secoli fino a raggiungere l’imponenza attuale.    I Santi Rocco e Sebastiano erano invocati durante le epidemie di peste, per cui l’afflusso dei fedeli in chiesa durante questi periodi aveva reso necessario il continuo ampliamento dell’oratorio. Il primo oratorio risale alla fine del ‘500; attualmente costituisce la sagrestia della Chiesa. A questo venne aggiunto un altro più grande edificio dopo la peste del 1630, che colpì l’Ossola in modo particolarmente grave.  Da allora l’oratorio assunse l’aspetto che mantiene anche oggi. La facciata è rivolta ad oriente ed il presbiterio ad occidente (verso opposto alla norma). 


 

 

FACCIATA: si notano cinque riquadri che rappresentano i santi Rocco, Sebastiano, Antonio abate, Lorenzo e Cristoforo, accanto alla porta ,recentemente ristrutturata, le due finestre devozionali.  

STRUTTURA INTERNA: L’interno della Chiesa è molto vasto: sopra la porta d’entrata è posto un grande quadro che rappresenta la Madonna del Rosario, circondata da fiori e un tripudio di angioletti.  


 

Il presbiterio è formato da una  vasta abside con un trave che porta un crocefisso mentre in basso una balaustra separa l’abside dalla zona dei fedeli. L’ancona dell’altare porta un grande quadro rappresentante i due santi sullo sfondo un lazzaretto di appestati.  Il quadro è da attribuire al pittore lombardo Carl’Antonio Feraboschi.  A lato dell’altare vi erano due angeli torcieri rubati nel secolo scorso e un poco più in alto a destra e a sinistrale statue lignee di San Rocco e Sebastiano , probabilmente opera della bottega del maestro Giorgio de Bernardis di Buttogno

 


 

I vari fabbricieri  si sono tutti adoperati perché quest’oratorio fosse conservato e utilizzato. In questo periodo per esempio si sta provvedendo al restauro dell’altare. Ancora oggi l’oratorio viene utilizzato per la celebrazione di messe, almeno una volta al mese.  Particolarmente sentita è la festa di San Rocco il 16 agosto e quella di San Sebastiano il 22 gennaio.  


 

 

 

La Chiesa si affaccia su di una piazzetta: oggi è un insignificante parcheggio, ma un tempo in questa piazza avveniva il passaggio delle mucche. Essa era circondata da un largo muro su cui erano fissati gli anelli di ferro per attaccare il bestiame. 

Questa piazza era  il luogo di sosta delle mucche quando inalpavano per i pascoli dell’Alpe Veglia: infatti in fondo a sinistra iniziava la mulattiera che ,dopo un lungo percorso, portava ai pascoli alti. Quindi due volte l’anno , a giugno e settembre, la piazza si riempiva di suoni di campanacci e di richiami dei pastori e di abbaiare di cani: tutti pronti per prepararsi alla lunga salita  all’Alpe o per il rientro alle stalle di pianura.  Oggi di tutto questo non resta più niente: per far posto a moderne villette con grande insensibilità è stato distrutto un pezzo di storia del paese! 

Abbandonata la piazza di San Rocco si affronta una discesa  a metà della quale compare una cappella ad arco che attraversa la strada.  Era ai tempi una sosta per i morti: un portico antistante nella cui volta sono affrescati quattro santi dottori della Chiesa. A ciò si aggiunge una nicchia in cui si trova attualmente una raffigurazione in ceramica della Madonna col Bambino con la data 1770.     




Poco più avanti sulla sinistra si può osservare una cappella bifrontale  al di sopra del portone d’ingresso di una vecchia e distinta casa : Casa Zanalda.  Anteriormente è rappresentata la Madonna con il Bambino, e sul retro S. Giorgio.  Sui muri laterali S. Lorenzo e non poteva mancare l’effigie di S. Giovanni Nepomuceno, protettore delle piene dei fiumi e torrenti. La casa infatti si trova alla confluenza tra il rio Blanca e il rio Ri.   

 

 

 

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